Il verde urbano è sempre motivo di decoro e attrazione, specialmente per chi non deve seguirne le manutenzioni che, al contrario, spesso considera impossibile la convivenza tra verde, strade e manufatti. L’elemento vegetale e l’inerte hanno infatti caratteristiche diverse. Un’opera edilizia viene consegnata come finita e non è soggetta a una evoluzione, mentre il verde è destinato a mutare, compiendo il proprio ciclo vitale. In realtà se alla base di tutto esistesse una progettazione consapevole, pensata e sostenibile, mirata ad affrontare in modo concreto e su basi scientifiche i problemi che si pongono, tale convivenza non sarebbe percepita così. La coesistenza tra verde e manufatti diviene possibile, a patto che ogni singolo caso sia studiato in anticipo. L’articolo prende in esame a tal proposito un caso di studio in cui sono recisi diversi elementi radicali di pini domestici (Pinus pinea), forieri di danni all’asfalto, senza che ciò determini necessariamente il concretizzarsi di pericoli di instabilità.
Articolo tratto da Rassegna del Bitume
Numero: 95
Anno: 2020
Autori: Alberto Minelli
Ente: DISTAL, Università di Bologna
Pagine: 9
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