Era l’inizio del XVIII secolo quando Newton dimostrò che un semplice raggio di luce, attraversando un prisma di vetro, si scompone in una miscela di colori meravigliosa e complessa. Un’infinità di tinte e sfumature in continuo mutamento,
nel tempo e nello spazio, così come sono numerose e brillanti le emozioni vissute da donne e uomini nel corso della loro
esistenza. Nel tempo, la strada è passata da simbolo di dominio e strumento di controllo dei territori a simbolo di industrializzazione
e ostacolo alla mobilità desiderata. Lo stesso asfalto, da materiale benefico contro la polvere ed il fango,
è oggi simbolo di urbanizzazione selvaggia. Sorge spontanea una domanda: “ma è proprio tutto così nero come
sembra?” Il presente scritto vuole stimolare il lettore ad una visione più articolata della realtà, suggerendo una serie di
elementi che possono dare luce al buio. Progettare e realizzare un edificio, compresa una strada, è un atto che implica
degli effetti sull’ambiente e sull’uomo stesso e quindi la sfida che viene lanciata è quella di dare valore a ciò che si costruisce
per migliorare le funzioni ed arricchire le emozioni. I temi esposti sono stati il filo conduttore del Convegno tenuto ad Asphaltica 2008 da parte della CO-BIT SpA di Lonate Pozzolo (VA) dal titolo “Emozioni sotto i nostri piedi”.

 

Articolo tratto da Rassegna del Bitume

Numero: 62
Anno: 2009
Autori: Carraro G. Capsoni M. 
Ente: Co-Bit.
Pagine: 8

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