A fianco delle tecniche di riutilizzo, riciclo e recupero ormai diventate di uso comune nel campo delle costruzioni stradali occorre ricordare anche le possibilità offerte dal risparmio di risorse e di energie impiegate nella realizzazione e nell’esercizio di una pavimentazione stradale. Le pavimentazioni cosiddette “a manutenzione zero” possono essere considerate un utile strumento per attuare le corrette politiche di tutela delle risorse naturali e di risparmio in chiave ambientale, valutate nell’arco della vita utile dell’infrastruttura.
Per poter qualificare i reali benefici connessi a questo nuovo approccio progettuale risulta fondamentale l’utilizzo di metodologie di calcolo evolute di tipo empirico-meccanicistico. In questo articolo si forniscono le linee guida principali di questa nuova procedura di calcolo anche in relazione al concetto di pavimentazione perpetua. Si illustrano i vantaggi connessi ad una progettazione razionale della sovrastruttura riferita al comportamento reale dei materiali in opera ed, infine, si evidenziano le nuove possibilità offerte dai test dinamici per la determinazione del modulo di rigidezza (ITSM) e della resistenza a fatica (ITFT) per la caratterizzazione dei materiali legati al bitume e per la definizione dei criteri progettuali più opportuni.

 

Articolo tratto da Rassegna del Bitume

Numero: 53
Anno: 2006
Autori: Simone A. Sangiorgi C. 
Ente: DISTART – Dip. Strade Università di Bologna.
Pagine: 15

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Chiave: manutenzione zero