Continua inesorabile la discesa delle vendite di bitume in Italia. Dai 2 milioni di ton che si vendevano stabilmente fino al 2010, il dato ha subito nel 2012 una riduzione secca del 25% che tale è rimasta per i 5 anni successivi.
Il minimo si è raggiunto proprio nel 2017 per un totale di 1.408.000 t, in diminuzione rispetto al 2016 di un ulteriore 5,4%. Negative sono anche le vendite dei prodotti derivati, con la sola eccezione dei conglomerati bituminosi per i quali da qualche anno si registra invece una lentissima ma costante crescita.
Nel 2017 la produzione totale di conglomerato bituminoso è salita fino 23.649.000 t segnando un +2,1% rispetto all’anno precedente ma è ancora ad una distanza siderale dalle produzioni che si registravano negli anni pre-crisi (40 milioni di t e oltre).
L’anomalia del calo bitume e della crescita del conglomerato è spiegabile solo con un maggior ricorso al recupero di fresato nelle miscele bituminose che consente di risparmiare percentuali crescenti di nuovo bitume. In pratica, i costruttori di macchine e impianti, i produttori di additivi e l’industria di settore in genere, applicando i principi dell’economia circolare, hanno messo a punto nuove tecnologie e nuovi prodotti per cui il conglomerato bituminoso viene oggi realizzato con quantitativi crescenti di fresato d’asfalto in cui il vecchio bitume (contenuto nel fresato), viene ringiovanito con additivi specifici impiegando percentuali ridotte di bitume vergine. La stessa cosa può dirsi per la produzione di membrane bituminose nei cui teli è contenuta una percentuale maggiore di carica minerale e olii alternativi a scapito
del bitume industriale. Il -13,1% registrato nelle vendite di bitume industriale è molto elevato ma non corrisponde ad un analogo calo nella produzione e vendite delle membrane (che non riportiamo in questa tabella) che nel 2017 è allineata con quella dell’anno precedente. La giustificazione dell’anomalia sta nel fatto che mentre nei conglomerati abbiamo sempre tenuto sotto controllo il recupero del fresato, riguardo la produzione di membrane la verifica sui processi è stata fatta solo quest’anno
grazie alla rilevazione misurata del bitume industriale. Nel 2017 è in diminuzione anche la produzione totale di bitume modificato per uso stradale (186.000 t pari a -6,1% rispetto al 2016) che tuttavia resta una quota consistente e costante delle vendite di bitume in Italia (circa il 13,2% del mercato complessivo di bitume). In calo anche il dato sulle emulsioni 70.000 t pari a -6,7% rispetto all’anno precedente. Anche in questo caso il dato è stato rilevato da SITEB e non stimato come accadeva negli precedenti. Questa misurazione ci consente di affermare che a fronte di una produzione di conglomerati bituminosi di circa 23,7 milioni di t, l’emulsione che si utilizza come mano d’attacco è sensibilmente inferiore alle necessità attese.