Si discute molto, o meglio si riflette sull’identità artistica della pittura d’asfalto, oscillante in un terreno di difficile esplorazione dove l’arte e il folklore si confondono. Questo a detta della critica ufficiale. Poi c’è il riscontro del pubblico, assolutamente eterogeneo, fatto di uomini e donne di cultura e non, artisti, anziani, bambini, tutti suggestionati dalle fantasie policrome dell’asfalto. Grazie di Curtatone è il paese mantovano simbolo di questo fenomeno pittorico. A ferragosto, sul sagrato del santuario di Grazie, migliaia di persone visitano quello che si considera il raduno ufficiale dei madonnari; qui prende vita da ormai dieci anni un’estemporanea sull’arte del gessetto. Ma il paese mantovano può considerarsi non solo “la patria metaforica” dei madonnari ma anche “la patria giuridica”, avendo assicurato loro assistenza giuridica e sindacale. Oggi sono tantissime le città e i paesi che si colorano della pittura di strada, utilizzata anche in ambito educativo e didattico. A Piubega, nell’alto mantovano, sono attivi piccoli madonnari, ovvero studenti dai 6 ai 15 anni, che realizzano opere pittoriche. A Montecampione, nella Valllecamonica, c’è addirittura la scuola di gessetto. Auspichiamo un futuro artistico per quella che, almeno per noi, si deve considerare parte delle arti figurative di oggi.