Conosciamo meglio Massimo Schieroni, Rappresentante CAT D – GRUPPO PRIMI SITEB
1) Può presentarsi e raccontare il suo percorso?
Classe 1947, laureato in Ingegneria Chimica presso il Politecnico di Torino, dal 1971 al 2014 impegnato nella IMPER ITALIA, storica Azienda di Famiglia, nella quale, ha ricoperto più o meno tutti i ruoli, da quelli operativi sulle linee di produzione, a quelli commerciali e di responsabilità gestionale, per finire con lo sviluppo strategico. In particolare vado fiero della iniziativa, rivoluzionaria all’epoca, di affiancare al business delle membrane bituminose quello delle membrane sintetiche, approfittando della nascita del TPO.
2) Massimo Schieroni diventa il rappresentante GRUPPO PRIMI – CAT. D (Produttori di membrane impermeabilizzanti). Come sta vivendo questa nomina?
Questo ruolo, così come la scrittura del libro “MBP – una grande storia italiana”, è parte di quel senso di riconoscenza che ho nei confronti del settore che tanto mi ha impegnato e che tanto mi ha dato nel corso della intera mia vita lavorativa.
3) Nell’ultimo anno l’Associazione si è molto rinnovata e ha assunto un assetto più giovane. Come vede questo cambiamento?
L’innovazione più importante, in linea con la mia esperienza professionale, è stata quella di riunire sotto un unico cappello associativo sia i sistemi impermeabilizzanti più tradizionali “bituminosi”, sia quelli cosiddetti “sintetici”. Con l’affermarsi sulla scena internazionale delle Multinazionali comunque impegnate in entrambi i settori, e non solo, questa iniziativa non tarderà ad essere applicata anche all’estero, dalle rispettive Associazioni Nazionali per finire a quelle Europee (EWA ed ESWA). Per quanto riguarda l’assetto , data l’età del sottoscritto, esiterei a definirlo “giovanile” e mi accontenterei di dinamico.
4) Quali sono le sfide più comuni che l’associazione affronta nel perseguire i suoi obiettivi e come le affronta?
Innanzitutto il presidio e l’approfondimento di tutte quelle tematiche che riguardano la salute, la sicurezza e l’impatto ambientale delle membrane impermeabilizzanti, sia bituminose che sintetiche, con l’obbiettivo di accrescerne la diffusione e il valore funzionale. Poi la partecipazione a tutte le attività normative, nazionali ed internazionali, europee in primis. A questo proposito ai nostri tecnici ( Alberto Madella, Gianpaolo Aganetti e Massimo Cunegatti) sono stati affidati compiti prestigiosi, quali presiedere Commissioni CEN e i Gruppi di Lavoro delle Associazioni Europee di categoria: EWA (Bituminosi) ed ESWA (Sintetici). Si conferma così l’importanza dell’ industria italiana delle membrane impermeabilizzanti.
5) Quali sono i progetti o gli obiettivi futuri come Rappresentate GRUPPO PRIMI per l’Associazione?
A breve, a livello Ministeriale, l’ottenimento della qualifica di Materia Prima Seconda degli scarti, residui e recuperi di Membrane Bituminose per consentirne il riutilizzo nel ciclo di produzione stessa o nel bitumato stradale. Più in generale la valorizzazione professionale di tutti gli operatori(committenti, progettisti, applicatori, produttori) coinvolti nel mondo delle impermeabilizzazioni sviluppando l’attività di istruzione teorica e sul campo e il rilascio di patentini legalmente riconosciuti.
6) Qual è la storia personale o l’ispirazione che l’ha portata a unirsi a questa Associazione e a dedicarsi a questa causa?
Forse è stata la collocazione geografica della IMPER in Piemonte, al di fuori del distretto industriale del Tri-veneto dove si è concentrata l’industria delle membrane bituminose, a favorire più volte l’elezione del sottoscritto quale Presidente dell’Associazione di Categoria. Sino al 2007 la nostra Associazione faceva capo alla FEDERCHIMICA, Federazione molto indicata per una industria chimica tradizionale, ma meno per un’ industria che aveva nel bitume la sua materia prima base. Così nel 2008 ho guidato il passaggio dei nostri Associati al SITEB, i cui costi più contenuti ci hanno permesso di finanziare un professionista terzo (nel nostro caso Alberto Madella) per l’attività di presidio dei lavori normativi e di HSE nazionali ed internazionali in continua evoluzione. Ora però dobbiamo allargare il campo delle competenze del SITEB anche alle Plastiche. Sarà la prossima SFIDA.