Le membrane bituminose sono teli di circa 1m di larghezza con spessore compreso tra 3 e 6 mm, utilizzati per impermeabilizzare prevalentemente i tetti degli edifici e le opere di infrastruttura viaria (es. impalcati di ponti e viadotti).
Causa invecchiamento, periodicamente vengono rimosse per il rifacimento del tetto o dell’impalcato e da questo processo di demolizione si ottiene un “rifiuto” a base di bitume, polimero, filler e inerte lapideo classificato con codice EER 17 03 02 – “Miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce 17 03 01”.
Tale rifiuto, sottoposto ad operazioni di trattamento mediante triturazione e selezione, può essere agevolmente riciclato nel conglomerato bituminoso per uso stradale, in quanto costituito da componenti perfettamente compatibili con la miscela d’asfalto.
Il prodotto ottenuto dalle operazioni di trattamento del rifiuto è designato in Europa come “granulato di guaine bituminose” ed è sottoposto a controllo della produzione in fabbrica in conformità al Regolamento Prodotti da Costruzione CPR 305/11 e marcato CE secondo specifica tecnica armonizzata.
Attualmente, in Italia, la stragrande maggioranza degli impianti di produzione di conglomerato bituminoso per uso stradale (circa 400) è autorizzata con procedura semplificata e potrebbe tecnicamente e vantaggiosamente utilizzare il granulato di guaine bituminose nel processo di produzione dell’asfalto. Tuttavia, questa operazione di recupero, virtuosa e perfettamente allineata con i dettami dell’economia circolare, non viene effettuata perché manca la designazione di tale rifiuto all’interno della tabella descrittiva dell’attività dell’allegato 1 sub allegato 1 punto 7.6 del DM 5.02.98.
A tal fine SITEB ha inviato al Ministero dell’ambiente una proposta di modifica della tabella descrittiva (allegato 1 sub allegato 1 del DM 5.02 1998) che, se colta, risolverebbe efficacemente e definitivamente il problema dello smaltimento di circa 100.000 t/anno di materiale impermeabilizzante bituminoso proveniente dalla demolizione di tetti e impalcati di ponte, favorendo anche il processo di demolizione selettiva.