EMISSIONI ODORIGENE

Secondo appuntamento ad Asphaltica per l’Agorà SITEB su un tema di forte attualità per il settore ben testimoniata anche dall’ampia partecipazione di visitatori ed espositori ha visto ampia partecipazione di imprenditori, visitatori ed espositori. A moderare l’evento il giornalista e conduttore televisivo Luca Telese

L’introduzione è stata affidata a Stefano Ravaioli che ha fornito un quadro generale, cifre alla mano, sul mondo delle strade: 500.000 km di strade pavimentate in Italia, il 90% delle quali asfaltate – 3.000 imprese di costruzioni – 400.000 persone coinvolte nel settore – 400 impianti d’asfalto (35.000 direttamente impiegate dalla filiera del bitume) – 31,2 milioni di tonnellate/anno di asfalto prodotto. Ravaioli ha sottolineato come SITEB negli scorsi anni ha definito un gruppo di lavoro sulle emissioni odorigene per rispondere al crescente interesse sul tema, che ha avviato un’innovativa indagine conoscitiva (ancora in corso) su 75 impianti monitorati. Per mettere a confronto le emissioni odorigene di tutti gli impianti è stato definito un protocollo che le imprese dovranno utilizzare nelle prossime fasi di monitoraggio.

Silvia Rivilli – Direttore di LOD srl (laboratorio di olfattometria dinamica) ha approfondito la fase successiva dell’analisi definendo gli approcci metodologici per la quantificazione dell’impatto olfattivo e soffermandosi sulla complessità della tematica odori nella vita quotidiana e soprattutto sulla sua misurabilità.

 

Cesare Sangiorgi – DICAM Università di Bologna ha poi esposto i primi risultati dello studio condotto per il SITEB, mostrando le diverse tipologie di impianti monitorati, anche sulla base della tipologia di approvvigionamento del conglomerato e di cofanatura. I risultati hanno evidenziato una grande variabilità in base alle caratteristiche dell’impianto e ha sottolineato come in coincidenza con impianti che prevedono l’inserimento ad anello si siano registrati emissioni minori.

Stefano Dugheri – Direttore laboratorio igiene e tossicologia industriale (Careggi dipartimento medicina sperimentale) ha sottolineato gli aspetti relativi al fingerprint (impronta digitale) olfattivo del conglomerato bituminoso tramite gascromatografia accoppiata a spettrometria di massa, esponendo le varie fasi dello studio ancora in corso che si propone di identificare nei prossimi mesi anche picchi caratteristici legati alle “molestie olfattive”.

L’intervento successivo a cura di Alessandro Miani – Presidente di SIMA è intervenuto in video collegamento.

Le conclusioni sono state affidate a Domenico Cipriano – RSE dipartimento sviluppo sostenibile e fonti energetiche, con un focus sul quadro legislativo di riferimento per il tema delle emissioni odorigene. Cipriano ha spiegato la genesi del concetto molestia olfattiva prodotta in ambito industriale e si è soffermato sull’esigenza normativa di conciliare questo aspetto con le attività industriali e su come il cattivo odore non sia sempre sinonimo di tossicità, anzi. Il ricercatore ha evidenziato i limiti della carenza normativa su questi aspetti, che non prevedono cosa sono “odori buoni” e “odori cattivi”, producendo un paradosso: anche una pasticceria potrebbe non rispettare le normative vigenti ed essere costretta a chiusura. Cipriano ha poi proposto alcune soluzioni per gestione e risoluzione dei problemi di molestia odorigena, dalla fase di segnalazione alla risoluzione dei conflitti.