Secondo alcuni le strade bianche di una volta, quelle semplici di campagna o in “macadam” sarebbero comunque una soluzione buona, naturale e priva di controindicazioni ambientali.

In realtà già gli antichi romani trovarono necessario farne di migliori, e se polvere e fango erano un fastidio anche quando si viaggiava coi cavalli, oggi, con auto, camion e trattori, la vecchia strada bianca offre decisamente il peggio di sé.

Polvere: si solleva anche solo al passaggio di una scarpa, di più se passa un auto; inpolvera scarpe, auto, voi e i passanti da capo a piedi, e anche il verde, come tutto ciò che è nei pressi della strada. La polvere resta lì finché non piove. Ma la pioggia creerà altri problemi.

Fango: di fatto è uno sgradevole mix di acqua e… strada. Nel senso che dopo la pioggia, quello che resta della strada, mantiene la forma delle ultime cose che vi sono passate sopra quando era ancora fango, e difficilmente ciò corrisponde a una superficie ideale. Evidente il disagio per i piedi a mollo, scarpe infangate, ecc. ecc.

Buche: famose le “Buche con acqua” di Tognazzi nel film “Il Federale”. In effetti l’acqua ha da una parte la proprietà di nascondere pericolosamente la profondità della buca, ma dall’altra bagna meglio e più a lungo il terreno attorno alla stessa, rendendolo più facilmente asportabile. Il risultato è che la buca diviene sempre più larga e profonda. Occorre quindi rimettere le cose a posto, togliendo inerti da qualche altro ambiente naturale per riempirci le buche.